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giovedì 16 agosto 2012

Vivere in una Grande Cacata -Due Storie Buddhiste

Source: examiner.com via Mads on Pinterest


Ci sono molte storie educative in questi giorni in rete. Ecco ancora una storia che mi è piaciuta molto:

Un uomo ha cercato Buddha e quando lo ha trovato finalmente, ha incominciato insultarlo, dire parolacce e in altri modi scaricare tutta la rabbia che aveva dentro.

Il Buddha non ha mai reagito. L'uomo alla fine si è stancato. Allora il Buddha si è rivolto a lui: Se una persona mi porta un dono e io rifiuto di prenderlo, a chi appartiene questo dono? -A quello chi lo ha portato.

-Allora se tu vieni da me con il dono di odio e io rifiuto di accettarlo, a chi appartiene questo odio?

Un'altra storia, la mia preferita, che io credevo di capire bene è questa:

C'erano una volta due monaci. Erano grandi amici. Ma dopo la morte uno è andato in paradiso ed altro si è reincarnato come un verme in una grande cacata.

Il primo monaco si è ricordato del amico, lo ha cercato dappertutto ed alla fine lo ha trovato. Gli è dispiaciuto tantissimo vedere il proprio amico in veste di un verme in mezzo allo sterco e lui ha cercato di tirare fuori l'amico per farlo vivere insieme in paradiso. Ma il verme non voleva lasciare il proprio posto, riusciva a scappare sempre dalla presa del primo monaco che alla fine ha dovuto rinunciare all'impresa e lasciare il verme felice e contento vivere in quella cacata.

Morale:
Bene, mi piacerebbe sentire come la interpretate voi questa situazione visto che per tantissimi anni l'ho interpretato in modo sbagliato io.

Ajahn Brahmavamso, che l'ha raccontato, finisce con questa frase:
Do you get the moral of the story? How many of us are attached to our pile of dung?
Quanti di noi siamo attaccati alla propria grande cacata?

Invece morale della storia è un po' diversa:
non ha importanza dove tu risiedi. Si piò vivere in una grande cacata ed essere felice, e si può abitare in paradiso ed avere una vita rovinata dal desiderio (in questo caso desiderio di un monaco di ricongiungersi con il suo amico).

E allora, dov'è la verità?


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5 commenti:

  1. Bellissime 2 storie, mi ha fatto pensare quella seconda riguardo attegiamento del monaco che voleva salvare verme.Mi è venuto un paragone in memoria , che avevo letto tanti anni fa , cosi tanti che mi ricordo solo che apparteneva i testi Kagyu riguardanti allo sviluppo della bodhichitta . Li cerano tanti descrizioni delle caratteristiche degli bodhisattwa, e come riconoscerli. Tra l'altro era questa che mi ha colpito particolarmente : " Bodhisatwa è come un Coccodrillo", perchè la forza del suo amore è cosi forte che quando chiappa essere senziente non molla mai, e anche qualche volte appare pericoloso per chi ha mente offuscata dalla ignoranza.
    Invece quel monaco ha mollato suo amico in merda per renderlo felice, interessante anche questo- non ho finito ancora pensare di questa storia...hahahaaa
    grazie

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    1. Ma guarda te... Anche la tua spiegazione è interessante ed è pure giusta...

      Non capisco più niente io. Come si deve interpretarla, questa storia?????

      Elimina
  2. ed a proposito, mi sono piaciuti tantissimo queste parole: il dono di odio. Incredibile!

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    Risposte
    1. si, anche a me la considero molto nobile questa storia di Budda e uomo arrabiato. Le avevo raccontato ieri agli amici- praticanti,, che li sono piacute tanto queste parabole.

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